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29 settembre 2009 2 29 /09 /settembre /2009 20:35



Percorso effettuato: Monti di Savurù (Q1328) - Sentiero delle sculture - Alpe Domàs (Q1666) - capanna Brogoldone (Q1910) - Piz de Molinera (Q2288) e ritorno per la stessa via.

Difficoltà: sentiero T2.

Dislivello: 950 metri.

Lunghezza del percorso: 10 chilometri.

Sforzo equivalente: 20 chilometri.

Durata (incluse le pause): 7.5 ore.

Riferimenti: teleferica Lumino-Monti di Savurù, il "Sentiero delle sculture", capanna Brogoldone.

La montagna porta amici... Fabio, friulano verace, e trapiantato da poco in Ticino, mi contatta per poter esercitare una delle sue grandi passioni: la montagna. Ne vede molte qui, ma ne conosce ancora poche. Dopo qualche scambio di mail, gli propongo tre varianti, non troppo impegnative, in modo che anche la moglie Michela ed il figlio Erwin possano partecipare. Tutto organizzato, alla comitiva si aggiungono i fedelissimi Danila e Pierfranco. Ritrovo presso il solito parcheggio Coop, poi con meno mezzi possibili spostamento a Lumino, da dove parte la teleferica per i monti di Savurù: così facendo ci rispiarmiamo circa 1'000 metri di salita (e soprattutto di discesa).

10:15 Siamo tutti ai monti. Dato che la cabina può trasporare solo 4 persone, e impiega 12 minuti per il tragitto, abbiamo dovuto dividere il gruppo in due. Durante la salita noto brutte nebbioline prorompenti, ed un forte calo della temperatura a circa metà salita. La meteo ha annunciato sostanzialmente bello per la giornata, con possibili piovaschi nel pomeriggio, ma quello che vedo dal vetro della cabina è meno buono di quanto predetto.


Ci dovrebbe essere una bella vista sulla Mesolcina, ma dove non ci sono nubi, l'aria è fosca. Da qui vi sono due strade per arrivare alla capanna Brogoldone: una diretta, per gli amanti della salita pura e dura, pochi chilometri, e tanta pendenza. La seconda, denominata "Sentiero delle sculture" affronta lo stesso dislivello con pendenza minore, si sviluppa in buona parte nel bosco, e, come dice il nome, ogni tanto si incontra una scultura in legno a soggetto montano. Scegliamo questa via...

10:20 Appena partiti lungo il sentiero, ecco la prima delle statue.


Ti risparmio le altre (le ho fotografate tutte), ma se proprio sei curiosa/o le puoi trovare nell'album. Subito dopo, un cartello didascalico (ve ne sono molti lungo il sentiero, quasi tutti con la presentazione di un animale o pianta). Lo leggo, ed il mio rispetto per le tribù Apache, Comanche, Sioux e Uroni aumenta ulteriormente.


Il bosco è splendido, composto in prevalenza di faggi e castagni in questa parte, si trasformerà poi in pini e larici più in alto. C'è bisogno che ti ricordi che è periodo di funghi? Ai bordi del sentiero ne vedo di diversi tipi, non tanti da giustificare una "battuta di caccia", ma abbastanza per far felice la mia macchina fotografica. Non li conosco, ho difficoltà a digerirli (mi scombussolano il fegato), così li immortalo ma li lascio stare.




Nell'album ne trovi alcuni altri...

11:50 Il sentiero corre nel bosco senza difficoltà di sorta. Ci porta verso l'alto gradualmente, tra pezzi quasi piani e brevi salite impegnative: un percorso piuttosto adatto alle mie caratteristiche. Bellissimo, si può percorrere anche in estate, dato che è tutto all'ombra. I rari sprazzi aperti permettono la visione sulla sottostante valle Riviera, con Claro ed il suo monastero di clausura, Gnosca, Lodrino, Gorduno. Nel frattempo arriviamo all'alpe Domàs. Un unico edifico ancora intatto, il resto è tutto rovine...



Da qui parte il "Sentiero degli alpi", che passa tutti gli alpeggi del patriziato di Claro e porta fino al laghetto Canée (ci arriveremo, ci arriveremo). Corre quasi senza dislivello, a parte l'ultimo tratto per arrivare alla conca in cui si trova lo specchio d'acqua. Riprendendo la salita, invece, si prosegue per la capanna. Aprofittiamo del punto di vista, del sole, tiriamo fuori i cornetti e la cioccolata (ho scoperto che sono sempre apprezzati), e facciamo un piccolo rifornimento. Poi via nuovamente, non prima di aver fotografato il bellinzonese.


12:30 Il bosco mi regala gli ultimi sprazzi d'estate, sotto forma di fiori che non avevo ancora visto quest'anno. L'occhio sempre attento ai bordi del sentiero permette di vederne alcuni molto belli.


12:45 Senza patemi arriviamo al piccolo terrazzo della capanna. Una lieve sporgenza delimita il pianoro in direzione di Bellinzona, e la capanna dal basso non è visibile, ma se sai dove guardare lungo il versante della montagna, la trovi senza problemi. Mentre finiamo di salire, un bellissimo Border Collie si avvicina abbaiando: un po' di moine, la mano battuta sulla gamba tre o quattro volte, ed è ai miei piedi a farsi coccolare.



Stiamo per entrare nel recinto, e vediamo una scritta che ci ghiaccia "No pic-nic". Giriamo i tacchi, e ci piazziamo a sedere sulla roccia che fa da cresta anteriore del pianoro per il nostro pranzo. Terminati i panini, accompagno Erwin a vedere i cavalli e le galline.


In quel mentre arriva il Border con una mezza pallina in mano, la deposita davanti a noi, abbassa il muso... Messaggio chiarissimo, il nostro compito è lanciarla. Erwin inizia, e quattro secondi dopo la mezza pallina è nuovamente davanti ai suoi piedi. Beh, per farla corta, credo che abbiano giocato tutto il pomeriggio.

14:00 Caffé in capanna, che si fa, si va, non si va: l'ultima teleferica è alle 18:00, due orette per scendere, bisogna partire entro le 16:00... Decidiamo che Michela ed Erwin restano in capanna, Danila, Rita, Pierfranco, Fabio ed io proviamo a raggiungere il Piz de Molinera. Sono circa 350 metri di dislivello. Lasciamo i sacchi in capanna, tranne Fabio che prende il suo e fa lo sherpa per tutti, e partiamo.

14:10 Il sentiero sale abbastanza deciso, e il gruppo si sgrana come i chicci di un rosario rotto... Fabio ha messo l'overdrive, seguito a ruota da Danila e Rita. Pierfranco ed io (soprattutto io) restiamo indietro. Intanto la capanna è laggiù...


14:20 Forse sono lento anche a causa delle foto... Sotto un sasso, l'autunno fa capolino.


E Rita mi chiama a gran voce: una genziana. l'ultima probabilmente per quest'anno...


E come si fa a non fotografare il quarzo?


14:35 Oh si, dovevo salire al Piz de Molinera...


Faccio un po' di calcoli: 25 minuti per arrivare su... no, non funziona. Decido di attendere gli altri qui, rischio di far perdere l'ultima teleferica a tutti. Fabio e Danila partono per la via dritta e più breve, Rita invece prosegue lungo il sentiero, che la porta dietro ad una sporgenza, per svoltare poi a destra e camminare lungo la cresta fino alla cima. Non ostante la via più lunga, arriva solo pochi minuti dopo Danila e Fabio.

Mentre attendo, vedo due corvi imperiali volare leggeri: mmmmh, potrebbero proprio essere quelli che ho visto due settimane fa durante l'escursione del pizzo di Claro. In effetti il Pas de Mem è qui a poche centinaia di metri, ed il pian del Baitel appena oltre la cresta. Poi arriva uno stormo di cornacchie, i due corvi si innalzano. E per finire, un vssssssh vicino a me: un falco in discesa veloce, che si precipita verso il fondovalle. Fotografo tutto, ma senza lo zoom, il risultato fa pena. Si fa sempre più urgente...

Cavalletta che saltella, fermati! Ubbidisce.


Mentre Danila, Rita e Fabio scendono (Fabio per la via dalla quale è salito, Danila e Rita dalla via normale), lungo il crinale verso la Mesolcina appaiono due corna maestose: Fabio, Pierfranco ed io scrutiamo, dovrebbe essere uno stambecco. Provo a fotografarlo, ma è troppo distante... 

15:55 Siamo nuovamente alla capanna. Veloce discussione, decidiamo di scendere dalla stessa via dalla quale siamo saliti, per non sollecitare oltremodo ginocchia e quadricipiti.


16:25 In un attimo siamo all'alpe Domàs. Breve sosta, siamo ampiamente nella tabella di marcia.


E poi via nel bosco... 



Discesa senza storia, ma bellissima. Amo particolarmente camminare nei boschi, probabilmente in una delle ultime vite sono stato un Elfo.

17:40 Eccoci nuovamente ai monti di Savurù. Durante la discesa il sole è apparso deciso, le nuvole se ne sono andate, tanto per fregarci...


Per scendere questa volta dobbiamo dividerci in tre gruppi, dato che ci sono altri utenti che attendono il loro turno.

18:20 Nuovamente riuniti al parcheggio, foto ricordo di gruppo.


Giornata veramente deliziosa, percorso splendido, particolarmente adatto alle famiglie. Bella compagnia, e conoscenza con tre nuovi amici... Direi che il bilancio della giornata è estremamente profiquo.

Clicka qui se vuoi vedere tutte le foto dell'escursione (non che ci sia qualcosa di speciale).

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commenti

M
<br /> Hai ragione, il sentiero delle sculture è particolarmente piacevole in estate: resta fresco tutto il giorno.<br /> <br /> <br />
Rispondi
<br /> Ora sono rassicurato... vedo che seu un fungiatt come me... pure io domenica ho fotografato qualche fungo, raccoglieno solo un porcino...<br /> Bel giro pure questo, complimenti.<br /> Greg<br /> <br /> <br />
Rispondi
U
<br /> Ciao Grégoire,<br /> <br /> si, sono un "fungiatt" fotografico :-) Grazie anche per i complimenti, come sempre sono apprezzati.<br /> <br /> Ciao.<br /> <br /> <br />

Parole chiave

Geolocalizzazione: Svizzera, Ticino, Sopraceneri, Sottoceneri, Leventina, Bedretto, Blenio, Riviera, Mesolcina, Calanca, Maggia, Verzasca, Onsernone, Muggio, Bellinzonese, Locarnese, Luganese, Mendrisiotto 

 

Interessi: trekking, escursioni, passeggiate, foto, natura, rifugi, capanne, flora, fauna, laghi

 

Percorsi: forestale, sentiero, transumanza, valico, passo, bocchetta, ganna