Percorso effettuato: Pian Geirett (Q2012) - passo della Greina (Q2357) - arco della Greina (Q2300) - Crap la Crusch (Q2266) - capanna Motterascio / Michela (Q2172).
Difficoltà: sentiero T2.
Dislivello: salita 600 metri, discesa 400 metri.
Lunghezza del percorso: 10 chilometri.
Sforzo equivalente: circa 16 chilometri.
Durata (incluse le pause): 6.25 ore.
Riferimenti: orario del bus alpino della Greina, il "Sentiero degli Stambecchi, parte 1", il "Sentiero degli Stambecchi, parte 2", "Greina, la tundra tra Ticino e Grigioni", progetto per il Parc-Adula
Capanne: capanna CAS Motterascio - "Michela", capanna Scaletta, SAT Lucomagno
Quando ti innamori, ti innamori. Rita ed io ci siamo innamorati perdutamente della zona della Greina, e come già l'anno scorso abbiamo organizzato una due giorni su questo splendido altipiano. L'anno scorso non eravamo rimasti molto soddisfatti della capanna Scaletta, mentre Ornella ed Emilio, i gestori della capanna Motterascio (chiamata anche "Michela") ci avevano fatto un'ottimissima impressione. Così è stato naturale riservare presso di loro. Fila tutto liscio, propongo la due giorni anche a Danila e Pierfranco, che accettano alla velocità della luce. In seguito si aggiungono anche Mario, con sua figlia Sira.
L'altopiano della Greina è una zona in quota (sopra Q2000), con una forma di tipo Y. Il suo centro pedonale è Crap la Crusch, un masso (in romancio crap = masso, sasso, crusch = croce) con una piccola croce in ferro battuto, unico manufatto presente in tutto il territorio, a parte un mini-rifugio militare nel ramo verso la Scaletta. Un dei rami si estende da questo punto verso la capanna Motterascio ed il suo alpe, un altro verso Est, denominato "Plaun la Greina" che porta fino alla capanna Terri, in territorio grigionese, e l'ultimo, verso Ovest, conosciuto come "Piano della Greina" conduce al passo omonimo e alla capanna Scaletta. Lungo circa 6 chilometri, e largo uno, si trova a cavallo dello spartiacque continentale. Dalla parte della Scaletta scende il Brenno della Greina, che finisce nel Mediterraneo, mentre dalla parte grigionese dà origine al Reno di Somovix, che termina nel Mare del Nord.
Il paesaggio presenta diversi biotopi, dal prato magro alla torbiera, dal pascolo alla zona con forte presenza di calcare e dolomia saccaroide. Le cime che contornano questo pianoro si stagliano nette, portando sopra Q3000, e sono habitat per il camoscio, la marmotta, l'aquila, la pernice delle nevi, e altri ancora. In estate era possibile trovarvi diverse centinaia di capi di bestiame (mucche, pecore e capre), mentre oggi non viene quasi più caricato.
La Greina permette il collegamento tra la parte alta della valle di Blenio e la Lumnezia, ed era conosciuto sicuramente nel 20 dopo Cristo. Durante il Medioevo il percorso fu spesso utilizzato per il trasporto di merci sulla direttrice Sud-Nord. Dopo la II Guerra Mondiale vi furono alcuni tentativi di utilizzare questo spazio per le sue risorse idriche (produzione di elettricità), in seguito fu proposto di utilizzare la Greina come zona di esercitazione per il tiro militare, e come centro turistico. Fortunatamente nessuno di questi progetti andò in porto, grazie alle forti opposizioni, ed oggi la zona è inserita nell'inventario federale dei paesaggi, dei luoghi e dei monumenti naturali d'importanza nazionale, e come tale protetta.
Nel medioevo la zona è stata contesa a lungo tra la Surselva e la comunanza di Aquila, dato che il territorio è particolarmente adatto al pascolo. In un primo tempo i bleniesi affittarono il territorio, per arrivare poi ad acquistarlo verso la fine del 16° secolo. Il territorio tornò di proprietà del Grigioni, e i confini attuali furono stabiliti nel 1929. Unicamente il ramo verso la Motterascio è ticinese, il resto è quasi tutto grigionese.
Negli ultimi due anni è nata l'idea di crerare un parco nazionale nella zona, denominato Parc-Adula. L'idea sarebbe quella di valorizzare tutto il territorio, estendendo la bandita di caccia, e permettendo unicamente attività agricole originali, quali la pastorizia e la produzione casearia. Purtroppo il progetto sta incontrando delle difficoltà, e non sono sicuro che verrà realizzato.
Non ci siamo prefissati un itinerario preciso, andiamo a zonzo come capita, unici checkpoint la capanna, ed il bus alpino della Greina il giorno dopo.
10:25 Siamo arrivati a Pian Geirett con il bus alpino della Greina delle 10:00 da Ghirone / Aquilesco. Scendo, e vedo il cartello visto appena tre settimane fa, che punta verso il "Sentiero degli Stambecchi". Che emozione... Lo mostro a Rita e Danila, se tutto va bene, l'anno prossimo lo percorreremo assieme.
Solita foto di gruppo, la uso anche per verificare l'orario di partenza tramite l'orologio incorporato nella macchina fotografica. Stavolta, oltre al solito ambaradan più le cose per la notte, mi sono caricato un cavalletto per la reflex che pesa quasi un chilo. E so perché...
Giornata splendida, e meteo ottima per tutto il fine settimana, come già l'anno scorso. Probabilmente ho un qualche santo lassù che mi protegge. Sopra di noi la Scaletta, dalla quale non passeremo, dato che il sentiero arriva un po' più in alto.
10:30 Partenza. La comitiva è folta, ci sono tantissimi escursionisti d'oltr'Alpe. Il sentiero nel primo tratto scende per permettere il passaggio del Brenno della Greina, per affrontare in seguito la salita. In effetti dopo 20 minuti siamo alla stessa altezza di quando siamo partiti :-(
Il gruppo si sgrana immediatamente. Sira è partita con un passo da montanara consumata, battendo persino Pierfranco, che quanto a salita non scherza. Questa volta non sono solo all'ultimo posto: Mario ha la mia stessa velocità, così ci facciamo compagnia durante tutta la salita.
11:20 Durante la salita vedo il Pass Uffiern, e l'attacco del percorso che porta alla cresta del Sasso Lanzone. Mostro a Rita il percorso fatto, come siamo saliti verso sinistra, passando un nevaio, per arrivare lassù ed iniziare il tratto più impegnativo e più intenso che io abbia percorso fin'ora.
11:35 Mario ed io arriviamo quasi al punto in cui il sentiero biforca per salire al passo, o scendere alla capanna. Non pensavo di impiegarci tanto. Orami siamo rimasti gli ultimi due della combricola che è partita da Pian Geirett, tutti gli altri sono scomparsi all'orizzonte.
I nostri compagni ci stanno attendendo misericordiosamente. Prima breve discussione: si passa dall'arco della Greina, l'abbiamo visto solo Rita ed io. Ci sono due strade: salire al passo della Greina, poi scendere e costeggiare il fiume (come abbiamo fatto l'anno scorso), oppure salire lungo il fiume. Si opta per la prima scelta.
Ripartiamo, Mario ed io a fare da fanalino di coda. Lungo la via c'è ancora il disegno ufologico.
12:20 Chi percorre la salita dalla Scaletta non ha idea di cosa lo attenda. Il paesaggio non è di quelli che ti colpisce. Ma adesso siamo quasi arrivati al passo, e davanti a noi comincia a profilarsi l'ambiente caratteristico della Greina, un misto di grigio, bianco e verde, acqua e torbiere, dolomia e granito, che lo rende così affascinante.
Mi sento a casa... beh, mi succede anche in barca a vela :-)
12:25 Passo raggiunto. Il grosso della salita per oggi è terminato (per fortuna). Iniziamo la discesa verso le sorgenti del Brenno della Greina, seguendo il primo tratto del sentiero alpino T4 che porta alla capanna Medel.
In questo tratto il Brenno è poco più che un rigagnolo, ma la colorazione dei sassi che contiene gli dà un fascino tutto suo.
12:40 Ed eccoci all'arco. Probabilmente tra 50'000 anni non ci sarà più, per cui affrettati, se vuoi vederlo...
Il luogo e l'ora sono adatti per la fermata pranzo. Tutti si piazzano dalla parte dell'arco, io attraverso il Brenno e mi porto su di un piccolo praticello di fronte. Per fortuna che nessuno mi accusa di isolazionismo.
Dato che i miei compagni sono "lunghi" nella pausa, mi sposto verso il punto di discesa, per valutare il sentiero che sale lungo il fiume. Si, è percorribile senza grosse difficoltà, anche se non è agevole come quello che porta al passo. Ha però il vantaggio di diminuire il dislivello.
13:30 Tutti hanno rimesso gli scarponi, si parte. Decidiamo di non salire direttamente al sentiero, ma di percorrere una via libera che ci porta tra le formazioni di dolomia.
13:50 Superata questa zona, durante la discesa passiamo l'ex-rifugio militare "Edelweiss" (Stella Alpina). Mentre carichiamo le bottiglie alla fontana, arriva un gruppo di ragazzi, che ci informa di averla acquistata, e che ora è loro. E si organizzano per passarvi il fine settimana.
14:15 Siamo tornati sul sentiero principale. Ci muoviamo in questa valletta, ad ogni passo cambia il paesaggio. L'acqua in basso canta continuamente la sua canzone, le cime cambiano colore al passare di ogni nuvola. Silenzio, solo il rumori naturali e quelli dei nostri passi. L'ambiente forte, con le linee marcate in modo deciso, il passaggio dei colori senza gradazioni di tinte, dal bianco al verde, dal verde al grigio. Aspro e dolce allo stesso tempo, poesia della natura, poche parole per un poema che non ha fine, susurrato continuamente agli occhi e alle orecchie. Felicità.
La dolomia scavata dal fiume, che qui corre verso il mare del Nord, percorso che mi piacerebbe seguire per accompagnarlo fino alla foce.
Cime che si ergono decise, a scalfire il cielo, e dal cielo limate per punizione.
Rare macchie di colori dei fiori, poiché qui domina il cardo, riservato e spinoso.
E l'acqua limpida, che ti chiedi come fai a vederla, e che riesce tuttavia a modificare il colore dei massi.
Il verde dei prati magri, con il loro aroma acidulo, che coprono le montagne per buona parte delle loro pendici.
E infine il Piano della Greina, conca che ti raccoglie, ti ospita, e ti sembra non ti lasci più andare via.
Non amo le arrampicate: salire per quattro ore per arrivare ad una cima, sosta di un quarto d'ora, discesa di tre ore non riescono a solleticarmi. A noi due piace percorrere il territorio, farlo nostro mettendolo nelle suole degli scarponi, conoscerlo, capirlo, chiudere cerchi, incontrare gente e luoghi. Non posso (ancora) andare in Nepal per un bel trekking, ma qui, penso che sia la cosa più simile che si possa avere senza allontanarsi troppo da casa.
15:30 Arriviamo appena sotto Crap la Crusch. All'inizio si pensava di andare fino alla Terri, posta alla fine di una dei tre rami della Greina. Breve discussione, Danila e Pierfranco decidono di andare all'avventura, Sira, Rita, Mario ed io puntiamo verso la capanna.
15:40 Crap la Crusch.
Ce la prendiamo comoda, abbiamo tutto il tempo che vogliamo. In questo punto si riuniscono i tre rami, e possiamo guardare verso la Scaletta, la Motterascio e la Terri. Davanti a noi la via che percorreremo.
16:00 Siamo al campo di allenamento per la costruzione di omini in pietra. Ce ne sarà un centinaio circa. Varie forme, grandezze, strutture. E uno anche col cappellino.
Lungo la via piccoli laghetti, dove il terreno accumula l'acqua che negli altri punti lo rende torba.
16:35 In vista della capanna. Tratto tranquillo, abbiamo camminato senza sforzarci.
Discesa lungo la scaletta che segna la fine del paradiso...
16:45 ...per arrivare alla capanna. Subito bella vista sul lago Luzzone.
Ci annunciamo ad Ornella ed Emilio, ci consegnano la stanza, comodissima per gli standard di montagna, poi Mario ed io ci mettiamo fuori a contarcela su, davanti ad un caffé (io) ed una birra (lui). Interessantissimo, uomo di vasta cultura ed esperienza, con la parola misurata e ragionata. Un piacere ascoltarlo.
Mentre chiacchieriamo si avvicina un signore, arrivato con tutta la famiglia, e mi chiede "ma lei non è quello del blog delle passeggiate in montagna?". Che onore!!! Essere letto da chi in montagna ci va... Ci eravamo incontrati sul passo del Corno Griss l'anno scorso, noi stavamo arrivando dal lago, loro dalla capanna. Abbiamo 4'000 chilometri di sentieri in Ticino, ma alla fine il mondo è piccolo :-)
18:15 Arrivano Danila e Pierfranco: non sono arrivati alla Terri, l'hanno vista ma non sarebbero tornati in orario per la cena se l'avessero raggiunta. Li aiutiamo a sistemarsi.
19:00 Cena in comune: non ostante la capanna sia piena (più di 70 persone) Emilio e la sua brigata di cucina hanno preparato un'ottima cena montana degna di questo nome.
20:45 Finalmente... Cielo limpido, stassera c'è quasi luna piena. Mi sono portato un chilo di cavalletto apposta (ti ricordi?). Lo estraggo, e lo piazzo. E vai col waltzer della luna che sorge...
Le altre le trovi nell'album. Qualcuno mi sa dire come fare ed evitare quel pessimo riflesso? Messaggi a upthehill chiocciolina gmx punto ch.
22:00 Tutti a nanna :-)
Ed ecco il profilo altimetrico dell'escursione.
Ho calcolato una cinquantina di metri di dislivello in più, rispettivamente circa un chilometro, dato che manca il tratto dal passo della Greina all'arco e ritorno.
Clicka qui se vuoi vedere tutte le foto dell'escursione (non che ci sia qualcosa di speciale).