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  • : Passeggiate sulle montagne del Ticino
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6 maggio 2011 5 06 /05 /maggio /2011 09:09



Percorso effettuato: Alpe di Neggia (Q1395) - Monte Gambarogno (Q1734) - Alpe Cedullo (Q1287) - Oratorio di Sant'Anna (Q1342) - Pasturone (Q1219) - Alpe di Neggia.

Difficoltà del sentiero: T2

Dislivello: 720 metri.

Lunghezza del percorso: 9 Km

Sforzo equivalente: 16 Km

Durata (incluse le pause): 6 ore

Questa è stata una escursione particolare, per ricordare Floriano, amico conosciuto troppo tardi e troppo poco, e scomparso repentinamente, lasciando in noi tutti un grande vuoto.


Floriano era nato a Roma un paio di anni prima di me, e vi era cresciuto e aveva condotto poi i suoi studi. Sposatosi con Silvia, aveva avuto due figli: Manuel e Shantala.
 
Per un certo periodo visse a Milano, poi si spostò nel Luinese, dove è rimasto fino ad ora. Qui aveva imparato ad amare le montagne, che frequentava non appena gli impegni glielo permettevano.
 
Sapeva vivere sul filo del precario, grazie al suo grande equilibrio. Vendeva sogni ad adulti e bambini. Viveva di sogni e progetti, e il suo equilibrio lo teneva in piedi anche sulle creste più esili.
 
Il suo sguardo, quando gli parlavi, era quello di un gatto sornione, con il sorriso sotto i baffi. Sguardo da gatto che ha molto vissuto, e visto ancor di più. Sorriso mai beffardo, ma benevolo di chi capisce. E la vita, per quanto dura sia stata nei suoi confronti, non è mai riuscita ad adduggiare d’ombra i suoi occhi, puliti, buoni dentro, che ti guardavano diritto, con la forza di chi ha la coscienza pulita.
 
L’amicizia di Floriano era un privilegio. Amicizia profonda, di chi ha valori importanti nella vita, ci crede, ed è coerente. Amicizia che non aveva bisogno di tante parole, amicizia che permetteva di scherzare e ridere senza paura di offendere. E a Floriano piaceva ridere, perché riusciva a vedere il bello della vita.
 
Conosceva il Canton Ticino come molti di noi nativi neanche immaginiamo. In salita un treno, una Ferrari, come gli avevo detto una volta, con 500 cavalli sotto il cofano, non ostante il fisico esiguo. Persino un busto ortopedico, due anni fa, non era riuscito a fermarlo.
 
Tre anni fa, una malattia come quella che lo ha spento, colpì sua moglie Silvia, che se ne andò nel giro di pochi mesi. Da allora, in memoria, le cime delle montagne ticinesi sono costellate da bandiere tibetane, che Floriano posava in suo ricordo.
 
L’anno scorso, dopo tanti anni di duro lavoro, e il ricordo dei trekking in Nepal ormai sbiaditi, due splendidi trekking, durante i quali incontrò Chiara, sua compagna, che lo ha seguito e accompagnato in tutti i momenti di questi nove mesi assieme che la vita ha loro concesso.
 
In febbraio, durante una cena, ci annuncia che lo aveva colpito una fastidiosa pubalgia, e che sperava di essere in forma per maggio, per un progetto comune, regalo speciale per Chiara. Rita ed io lo avevamo visto sofferente, pensando che fosse per l’immobilità forzata. Mai avremmo immaginato che il male fosse già presente, e così avanzato.
 
Verso metà marzo, Floriano mi ha scritto dall’ospedale Sacco, comunicandomi la diagnosi nefasta. Nel suo scritto, non una parola di commiserazione, nessun cenno di acredine, una forza e una dignità nelle sue parole come pochi sanno manifestare in situazioni del genere. E non ostante questo, ancora la capacità, la voglia e la forza di fare progetti per il futuro.
 
La domenica stessa Rita ed io lo visitiamo: ci ha parlato delle cure, di come sapeva che la sua vita sarebbe cambiata, ma non per questo si era scoraggiato. Aveva già fatto piani e progetti per continuare a gustare la Montagna. Eravamo rimasti d’accordo che ci saremmo rivisti la domenica successiva, per sentire dei progressi e dei benefici delle cure...
 
Floriano è partito prima, in silenzio, lasciando un grande vuoto tutt’attorno, nei figli, amici, compagni di vita e di escursioni.
 
Quando vedrai una bandiera delle preghiere tibetane sulle cime del Ticino, o vicino ad una capanna, ascolta... Forse nel vento sentirai sussurrare la sua voce, che ti guida a nuove mete, che ti scherza bonariamente, e ti sprona a far di più. Se vuoi ricordarlo, posane una anche tu...
  
Ti invito a visitare la sua pagina tramite la quale pubblicava le relazioni delle sue escursioni,  Il suo motto era: "L'intensità della vita non si misura con il numero dei respiri, ma in base ai luoghi e ai momenti che ci hanno fatto mancare il fiato!".

Così, per ricordarlo degnamente, Chiara ed Ewuska hanno organizzato una escursione aperta ai suoi amici e conoscenti, con lo scopo di condividere una giornata assieme, in suo onore.

09:30 Ci ritroviamo in quasi 40 all'Alpe di Neggia. Veniamo dal Ticino, dal Varesotto, dal Comasco, dal Milanese. Floriano non conosceva frontiere... Il giro non è impegnativo, lo scopo di non è quello di fare un exploit, ma di conoscerci tra di noi, e raccoglierci sulla cima del Gambarogno, di fronte al Ghiridone che tanto amava.

2011.05.01-Monte-Gambarogno 9901
Per Rita e per me, anche l'occasione di conoscere direttamente persone con le quali da tanto intratteniamo relazioni epistolari, senza mai esserci incontrati. La giornata è splendida, il cielo terso a dispetto della meteo che annunciava problemini vari.

2011.05.01-Monte-Gambarogno 9906
09:45 Ci mettiamo in marcia, e dato che la maggior parte di noi appartiene alla categoria "salita pura e dura", ci dirigiamo verso la croce dell'anticima del Gambarogno puntando per la strada più breve: su diritti, invece di seguire il sentiero.

2011.05.01-Monte-Gambarogno 9917
Salendo si crea l'ecumene: tutti imparano a conoscere tutti, ci si presenta, Per me l'onore di conoscere personalmente Oliviero Bellinzani, un mito per tanti che frequentano sentieri e cime. E Amedeo, Francesco, Giorgio, Ivan, Gabriele con Suni, e tanti altri.

10:30 Arrivo praticamente ultimo alla croce: vista spettacolare sul Locarnese, le cime della Valle Maggia, e in lontanza, le alpi vallesane.

2011.05.01-Monte-Gambarogno 9919
Breve momento di raccoglimento, poi partiamo per la cima vera e propria, a pochi passi da qui.

11:15 Il Monte Gambarogno, sapendo che saremmo arrivati e perché, ci ha preparato tutto come una perfetta padrona di casa. Sulla cima non c'è nessuno, oltre a noi, l'aria tersa. Un piccolo ometto viene ricostruito con pietre più grandi, stabili, che dureranno nel tempo. Chi di noi ha portato le bandierine di preghiera tibetane le posa. Una brezza leggera e gentile le fa garrire immediatamente, assordanti nel loro silenzio. Ci riuniamo in silenzio, ognuno ricordando Floriano, presente con forza, assieme a coloro che avrebbero voluto venire, ma non hanno potuto.

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Un raccoglimento intenso e coinvolgente. Avevo preparato qualche parola, ma non riesco ad aprire bocca. Lasciamo che il momento si imprima nel cuore, nella mente e nel pensiero, momento di vita e non di morte, nuove amicizie che nascono, seme fecondo di una giornata che ha portato quasi 40 di noi, così diversi e così simili, a contemplare l'Immenso...

Terminiamo la cerimonia con un augurio di ritorno, mani che si stringono, calore umano e di spirito. Poi ci rimettiamo in marcia, perché a Floriano non piacevano le escursioni lasciate a metà...

Oliviero, come è nella sua natura, riunisce un gruppetto che parte lungo la cresta in direzione dell'oratorio di Sant'Anna. Gli altri (tra cui lo scrivente) scendono lungo il sentiero canonico in direzione dell'alpe Cedullo.

2011.05.01-Monte-Gambarogno 9938
12:50 Lunga la discesa... Passiamo dai fianchi del Gambarogno al bosco, per sbucare su questo piccolo lembo aperto. L'edificio deve essere stato ristrutturato di recente, probabilmente fra poco arriveranno capre e pecore.

2011.05.01-Monte-Gambarogno 9950
13:05 Un breve tratto, sempre nel bosco, ci porta ad uno spiazzo ameno, dove si trova l'oratorio di Sant'Anna. Arrivo buon ultimo, gli altri si sono già piazzati per il pic-nic. Rita, che deve essere qui da una eternità, mi ha già preparato il panino.

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Sembriamo una scolaresca in passeggiata scolastica... Chi offre la grappa, chi il caffé, chi la cioccolata. E' una cosa che apprezzo di chi va in montagna: "Penso anche per te". L'egoismo in alto ha la vita dura.

2011.05.01-Monte-Gambarogno 9954
14:30 Partenza per chiudere il cerchio. In prima battuta avevamo deciso di scendere fino ad Indemini, borgo delizioso, ma abbiamo tra di noi due future mamme, così per diminuire i dislivelli si è deciso di tagliarlo fuori.

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Tutti buoni camminatori, si procede spediti fino a Pasturone, dove il sentiero biforca, per tenere la sinistra e restare in quota.

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Là in alto, il Tamaro, fatto con Floriano, dove per la prima volta lo avevo visto piazzare le bandierine.

2011.05.01-Monte-Gambarogno 9976
Bandierine che ho poi incontrato presso diverse capanne, e le poche cime raggiunte... e che d'ora in poi porterò con me per continuare la sua missione.

15:55 Arrivo nel gruppo finale all'alpe di Neggia. E' il momento dei saluti, delle promesse, dei "C'è il Terri da fare assieme". Giornata speciale, di quelle che ti nutrono dentro, e ti arricchiscono di ciò che nessuno ti può togliere.

Ciao Floriano, te lo dico ora, sul Gambarogno non ci sono riuscito. "Siamo raggi di luce oscurati da manti di carne, luce che brilla nei nostri occhi. La partenza di ognuno di noi lacera il mondo, ma nella ferita rimarginata troverai il sorriso di chi ti ha lasciato.".

Profilo
Clicka qui se vuoi vedere tutte le foto che ho scattato: poche rispetto al solito, ma penso capirai.

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28 febbraio 2011 1 28 /02 /febbraio /2011 11:38



Percorso effettuato: Vira Gambarogno (Q210) - Fosano (Q350) - Monti di Fosano (Q649) - Bivio dei Monti di Piazzogna (Q769) - Monti di Piazzogna (Q778) - Monti di Vairano (Q820) - Monti di Gerra (Q820) - Monti di St.Abbondio (Q815) - Monti di Caviano (Q673) - Caviano (Q274).

Difficoltà: T1 e T2.

Dislivello: salita 1175 metri, discesa 1116.

Lunghezza del percorso: 13 chilometri.

Sforzo equivalente: 25 chilometri.

Durata (incluse le pause): 6.5 ore.

Riferimenti pagina delle escursioni dell'Ente Turistico del Gambarogno., il comune del Gambarogno su Wikipedia.

Da un anno a questa parte, per motivi di lavoro, ho iniziato a frequentare il Gambarogno, passando brevemente anche da frazioni poste ben al di sopra del livello del lago. Zona che ho sempre avuto davanti agli occhi in gioventù (sono cresciuto a Locarno), ma che non posso dire di conoscere... Come al solito per domenica è previsto brutto, ma c'è qualche speranza per sabato. Consultando il mio DVD, vedo un percorso che promette bene, e che unisce tutti i Monti del Gambarogno attorno a Q800. Il profilo non è mortale, lo propongo a Rita, e sabato si va.

10:20 Non c'è che dire, siamo ben pigri. Orami è metà mattina, e ci accingiamo a partire solo adesso.  La meteo aveva promesso una bella giornata, e contavo su questo per fare qualche bella panoramica del Locarnese. Invece, una foschia permea tutto, e già alla partenza rinuncio all'idea di usare il grandangolo sull'estuario della Maggia. Passiamo sotto la ferrovia, e imbocchiamo il sentiero che sale a Fosano. Sull'altra sponda si intravvede il Locarnese, parte del Piano di Magadino, e vigile, la sentinella della Verzasca, il pizzo Vogorno.

2011.02.26 Monti del Gambarogno 8884
La foto qui è migliore di quanto fosse l'originale, l'ho passata attraverso Picasa. Lungo la via di salita, vediamo le prime accordature degli strumentisti, che si preparano per la sinfonia mandalica di quest'anno. Piccole promesse di cose a venire, mi sa che non manca molto.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8888
10:30 La mulattiera sale abbastanza tranquilla, riesco persino a tenere il passo con Rita. Gli sforzi di salita iniziano a ripagarci, e sotto di noi Vira inizia a mostrarsi.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8893
10:45 Siamo a Fosano, piccolo insediamento estremamente ben tenuto. Quasi tutti gli edifici sono ancora in pietra, le vie del paese lastricate in sasso. Giardini riparati dal freddo mostrano anche loro che l'orchestra s'è desta.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8899
Piccola sosta per coccolare un cane e quattro chiacchere con due signore, poi alla fontana del paese mezzo cornetto integrale con riga di cioccolata nera, e thé caldo. Siamo veramente ben attrezzati! Poi su nuovamente per portarci verso il sentiero T2 che sale ai Monti di Fosano.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8900
11:10 Il sentiero è entrato nel bosco, prevalentemente castagno, e ogni tanto incrocia la strada che porta verso l'alpe di Neggia ed Indemini. Tanta foglia, e salendo il castagno inizia a lasciare posto alle betulle. Ogni tanto un manufatto d'altri tempi, come questo muretto a secco, costruito con tecnica mirabile, lungo un pendio abbastanza deciso.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8906
E di nuovo, uno strumento che viene accordato...

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8910
Rita, dopo aver messo il carburante in pancia, ha ripreso il suo ritmo normale di salita, il che significa che mi lascia indietro come niente fosse. Troppo bello per durare il passo uguale... Nei pochi sprazi in cui il bosco si apre vediamo il lago Maggiore, scatto anche qualche foto, ma ti risparmio il risultato.

10:45 Monti di Fosano raggiunti. Anche qui splendido insediamento d'altri tempi, con tanto di oratorio,segno che almeno in estate il posto era abitato con regolarità.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8916
Gente in giro non ce n'è. A parte le due signore a Fosano, non incontreremo quasi più nessuno. Proseguiamo il cammino lungo il sentiero che porta al Bivio dei Monti di Piazzogna, restando poco sotto la strada carrozzabile di Indemini. Al bivio il sentiero sale, e ci porta sulla strada.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8922
Il grosso della salita in una sola volta è fatto. Abbiamo ancora circa 500 metri di sali-scendi lungo il percorso, ma sostanzialmente restermo a questa quota fino ai Monti di Caviano. Continuiamo verso i Monti di Piazzogna, e lungo il percorso il Generale Inverno ci mostra le sue ultime armi, spuntate ormai, che perso il filo tagliente, si mostrano artistiche.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8926
Il pendio del Gambarogno, essendo esposto a Nord, gode di molto meno calore e luce rispetto alla zona di Locarno ed Ascona. In certe zone per quasi due mesi il sole non sorge mai. Più avanti ancora quadri ghiacciati, anche se per poco orami.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8933
2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8935
12:15 Orario buono per la fermata pic-nic. Una bella panchina dà verso il Ghiridone / Gridone / Limidario, il goflo di Locarno, le Isole di Brissago, con vista praticamente fino a Cannobio. Il tutto avvolto da una foschia che impedisce di godere dei dettagli. Panino, frutta secca, mentre mangiamo con la coda dell'occhio intravvedo un gatto. So che sa che so che c'è, per cui decide di farsi avanti. Bel micione, con molto DNA del gatto delle foreste norvegesi (come la nostra Tea), arriva a farsi coccolare a tutto spiano.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8941
12:40 Sistemata la pendenza alimentare, le coccole, la regolazione degli scarponi, ci infilimo i K-Way: la temperatura è calata, ed è partita la digestione. Il percorso verso i Monti di Vairano è su forestale, quasi in piano. Anche su questo tratto giochi di ghiaccio, non più temibile ormai come lo era stato tre settimane fa.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8948
 13:00 Arriviamo ai Monti di Vairano, che si sviluppano in orizzontale, a differenza degli altri che incontreremo. Notevole attività edilizia, casette ristrutturate e casette nuove.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8953
Finalmente, passato l'insediamento, il sentiero entra deciso nel bosco. Corre con leggere salite e discese, silenzio tutt'attorno, siamo gli unici abitanti della terra. Il fruscio della foglia morta sotto lo scarpone, il camminare allo stesso passo, il camoscio che passa sotto di noi, a circa 20 metri, e giochi d'acqua e ghiaccio incantevoli ad ogni angolo.
 
2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8964
13:25 Raggiungiamo un riale, ponte smontato per l'inverno. Fra poco qualcuno si prenderà cura della cosa, e lo rimonterà per il periodo estivo.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8966
Poco oltre, un ponte serio, in metallo. Raggiunta la metà, a sinistra uno spettacolo delizioso. Con l'aiuto di Rita sostituisco lo zoom con il grandangolo, senza guardare in basso, dove si trova il vecchio ponte orami marcito...

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8969
...e foto ad una cascata splendida, con i bordi completamente congelati. Valeva la pena di fare l'escursione anche solo per vedere questo.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8971
Si continua in un mondo fiabesco. Segni di risveglio...

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8977
...terreno gelato...

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8978
...statue di ghiaccio...

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8979
...e la mano dell'uomo, rispettosa.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8982
13:50 Monti di Gerra. Insediamento decisamente di rilievo, penso potesse ospitare qualche centinaio di persone. Case tutte ben tenute e curate, e c'è chi si è fatto aiutare dalla natura per costruire la terrazza.

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Più avanti, la testa di monte di una piccola teleferica, anche lei integrata nel paesaggio.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8986
Poi ci rituffiamo nel bosco, viandanti d'altri tempi che arrivavano e partivano, portando notizie e racconti, senza casa e a casa propria ovunque. Di nuovo un messaggio forte e chiaro, che la stagione sta volgendo.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8993
Il bosco si è trasformato, e diventato un faggeto. Splendido, alberi che diventano immensi e hanno bisogno di spazio per svilupparsi. In effetti non sono fitti come il castagno o la betulla. Alcuni mostrano una veneranda età, altri giovincelli sono ancora slanciati.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8995
La foglia comunque inizia ad esser un problema. Piuttosto abbondante, arriva metà polpaccio, e impedisce di vedere il fondo. Eccezionalmente mi faccio prestare un bastone da Rita (normalmente non li uso) per poter sondare il terreno davanti a me. Poi, ponte che non sembra molto stabile. Passiamo uno alla volta per non sovracaricarlo, usando la mano sinistra come moschettone.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8997
Dall'altra parte, "Alien" congelato.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 8999
Fin'ora abbiamo perso poco del panorama, il bosco è abbastanza fitto. Poi, in una radura, vista su Ascona (foto ritoccatta).

2011.02.26 Monti del Gambarogno 9001
14:50 Siamo quasi ai Monti di Sant'Abbondio. Una discesa in una canalina scivolosa e coperta di foglia ci impegna abbastanza. Scendiamo lentamente, per non lasciare sul terreno cadaveri.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 9011
Appena sopra l'insediamento un cartello ci indica che per continuare non si passa dall'abitato. che in effetti intravvediamo sotto di noi.

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Leggera salita che ci porta su di un costone, poi il sentiero spiana nuovamente...

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 9017
...per portarci ad un ulteriore ponte.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 9018
15:50 Camminata meravigliosa, a parte la foglia. Qualche foto di corso d'acqua, funghi, panorama (trovi tutto nell'album), poi un cancello ci dice che la pacchia è finita, siamo arrivati ai Monti di Caviano.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 9027
Il paese è veramente grande (ad occhio e croce direi la metà di Indemini), quasi tutte le case ancora in sasso, un tuffo nel passato quando passavo l'estate da mia nonna in Liguria. Un fienile con il tetto in paglia...

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 9029
...passaggi incrociati come a Castello del Giglio...

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 9031
...e vista dal basso.

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Qui si inizia l'avventura del signor Bonaventura... Dopo qualche centinaio di metri il sentiero si trasforma in una mulattiera con pendenza abominevole, fondo estremamente irregolare, sassi lisci che non sai se lo scarpone tiene. Una delle discese peggiori che io ricordi. I quadricipiti sempre in tensione per bloccare, il durone sotto il piede che inizia a dolere. La prossima volta faccio il giro al contrario, questo pezzo è meglio salirlo che scenderlo.

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 9037
16:45 Arriviamo a Caviano con le gambe rotte. E non per il percorso fino ai Monti di Caviano!

2011.02.26-Monti-del-Gambarogno 9047
Durante la discesa ho chiamato Andreas (con il quale avevo fatto il Sentiero degli Stambecchi) per verificare se si trova in Ticino, dato che ha una casetta qui vicino. C'è... Ci viene a prendere, e ci porta a Sant'Abbondio. Ha preparato una torta, caffé e thé. I piedi sotto il tavolo, grande vetrata con panorama sul Locarnese, il sole che tramonta, giornata splendida dietro le spalle, e chiacchere in libertà con un amico. Finale meraviglioso. Più tardi ci riporta a Vira per recuperare il nostro mezzo.

Ecco il profilo altimetrico dell'escursione.

Profilo
Clicka qui se vuoi vedere tutte le foto dell'escursione (non che ci sia qualcosa di speciale).

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Parole chiave

Geolocalizzazione: Svizzera, Ticino, Sopraceneri, Sottoceneri, Leventina, Bedretto, Blenio, Riviera, Mesolcina, Calanca, Maggia, Verzasca, Onsernone, Muggio, Bellinzonese, Locarnese, Luganese, Mendrisiotto 

 

Interessi: trekking, escursioni, passeggiate, foto, natura, rifugi, capanne, flora, fauna, laghi

 

Percorsi: forestale, sentiero, transumanza, valico, passo, bocchetta, ganna