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  • : Passeggiate sulle montagne del Ticino
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23 luglio 2009 4 23 /07 /luglio /2009 14:05



Percorso effettuato: Foroglio (Q684) - Roseto (Q750) - Sonlerto (Q808) - San Carlo (Q960)  - stazione di valle della teleferica di Robiei (Q990) - e ritorno per la stessa via.

Difficoltà: sentiero T2, facile, ma che richiede buoni scarponi in caso di bagnato, dato che vi sono diversi pezzi sui sassi. Altrimenti è percorribile con le scarpe da trekking.

Dislivello: 350 metri

Lunghezza del percorso: 11 chilometri

Sforzo equivalente: 14 chilometri.

Durata (incluse le pause): 5.5 ore

Riferimenti:
Serie dei laghetti della Svizzera Italiana, laghetti di Antabia - Serie dei laghetti della Svizzera Italiana, laghetti della Crosa

Capanna: Pian delle Creste

Questo è il racconto di un appuntamento mancato... Da diversi mesi avevo convenuto con Bruno, amico conosciuto tramite questo blog, e capannaro volontario presso la capanna "Pian delle Creste" di proprietà della Società Alpinistica Valmaggese (SAV) di fare conoscenza personale alla capanna stessa. Il tragitto prevedeva la salita da Foroglio a San Carlo, per prendere poi la valle d'Antabia, salire a Pian delle Creste, pernottare, ed il giorno dopo continuare ai laghetti di Antabia, passare la bocchetta della Crosa, gustarci i laghetti della Crosa, per scendere infine a Foroglio. Se così fosse stato, questa escursione sarebbe catalogata sotto "Trekking impegnativo", e non sotto "Passeggiate per famiglie". Ma tant'è.

Martedi sera controllo per l'ultima volta la meteo sul Teletext: bello per mercoledi, bello giovedi con possibili temporali serali: tutto in ordine. Preparazione del sacco per due giorni, con l'occorrente per dormire in capanna, viveri, acqua, lampade (avremmo l'idea, dopo cena, di andare fino al primo laghetto di Antabia, e gustarci il cielo stellato), K-Way: peso notevole, è la prima volta che carico il sacco nuovo con tutta questa roba, ma ci sta tutto senza problemi.

09:50 Siamo a Foroglio, località della Valle Bavona, una delle due laterali che si dipartono da Bignasco (l'altra è la Valle Lavizzara, che sale fino a Fusio). La meteo non è quella che mi aspetto: già partendo da Bellinzona il cielo era velato, ma qui le nuvole sono basse, e attaccate alle cime. Brutto presagio... la meteo sembrerebbe aver sbagliato le previsioni.


Rita infila gli scarponi nuovi, acquistati due giorni prima, della nostra marca preferita. Sono molto più sicuri, ma non siamo ancora sicuri che andranno bene. Per sgranchirci le gambe, ci portiamo fino al punto di bella vista della cascata di Foroglio, splendida caduta d'acqua che caratterizza il villaggio.


Da qui si vede bene anche il villaggio.


Il cielo è plumbeo, ma penso "migliorerà durante la giornata".


10:05 Carichiamo i sacchi, e partiamo. Decido di non scattare troppe foto durante il tragitto fino a San Carlo: in fondo si tratta solo di una tappa d'avvicinamento, il bello verrà dopo, durante la salita e quando saremo in quota. Errore... Appena usciti dall'abitato incontriamo un ponticello, che ci porta ad una cappelletta.



Da qui il sentiero scende nuovamente, per portarsi a livello del fiume, e costeggiarlo. Il sentiero è agevole, ben tenuto, e fila via liscio con poca pendenza.

10:25 Arriviamo a Roseto, dopo aver passato il ponte sulla strada asfaltata. Piccolo insediamento delizioso, estremamente ben tenuto, hanno rifatto anche tutta la pavimentazione con il granito tipico della zona. Un piccolo gioiello lungo il percorso.


Continuiamo tranquilli, dopo esserci spruzzati di antiinsetti, dato che i tafani, non avendo mucche a disposizione, hanno deciso che siamo cibo prelibato. Sempre costeggiando il fiume arriviamo ad un nuovo insediamento, composto di poche case, una chiesetta, ed una fontana.


Lo attraversiamo, e continuiamo in direzione di Sonlerto. Prima di arrivarvi, si attraversa il fiume grazie a due ponticelli, uno di fattura veramente interessante.


Attraversati pochi campi, eccoci a questa tappa intermedia.


Sotto ad un masso, un grotto, un vero grotto ticinese. Oggi i grotti sono diventati dei ristoranti per turisti, per mungere denaro proponendo a prezzi esorbitanti piatti di poco valore. Una volta i grotti erano cantine, spesso scavate nel fianco della montagna, o come in questo caso nella roccia, dove i contadini portavano le forme di formaggio, salumi e vino per maturare e per tenerli al riparo dai topi. Magari col tempo costruivano anche un piccolo tavolo in sasso, con le relative panche, per gustare sul posto e al fresco i prodotti maturi. Da questo all'apertura al pubblico, il passo non è stato lungo.


Davanti a noi campeggia già la stazione di valle della teleferica che porta alla diga di Robiei, grande progetto di ingegneria degli anni '60, assieme a quella del Sambuco (sopra Fusio) e quella della Verzasca.


Li sotto si trova la prima tappa della nostra escursione. Continuiamo, con il sentiero che ogni tanto scompare obbligandoci a percorrere tratti della strada asfaltata.


11:40 Eccoci a San Carlo. Il piano prevede capuccino e brioche, e il pic-nic durante la salita a Pian delle Creste. Ci insediamo al ristorante, ordiniamo, e mi guardo attorno preoccupato. Il tempo è peggiorato ulteriormente, le nubi si sono abbassate, durante l'ultimo pezzo siamo stati colpiti da un piovasco.


Inoltre, due turisti scesi dalla capanna, ci comunicano che la stessa è nelle nebbia, e che lungo il percorso piove. Ahia! Cambio la carta del mio cellulare (il mio fornitore abituale non ha campo qui), infilo la prepagata, e chiamo Bruno. Bruno mi conferma che c'è nebbia tutt'attorno (avrebbe dovuto salire al pizzo Madone, oggi, ma ha dovuto rinunciare), e non mi sa dare indicazioni sulla possibile evoluzione della meteo. Concordiamo che lo richiamo entro 10 minuti, per decidere il da farsi.

Controlliamo le previsioni meteo sul giornale: brutto oggi, forti temporali con raffiche di vento domani. Un abitante del luogo ci sconsiglia di salire: se siamo nella zona della Crosa con i temporali, è rischioso per i fulmini, se scendiamo dall'Antabia, ci sono due torrenti che si ingrossano facilmente, rendendo il guado difficile. Inoltre non conosco ancora il sentiero, e non so come me la caverei con la nebbia per arrivare in capanna.

Sarà che sono un coniglio, o che ho un timore troppo reverenziale della montagna, ma decido (decidiamo assieme) di lasciar stare. Rita propone eventualmente di salire con la teleferica fino a Robiei, e fare pic-nic li. Accetto l'idea, almeno non buttiamo via completamente la giornata. Chiamo Bruno, e lo informo della decisione. Bruno è un vero signore, come purtroppo non ne fanno più, e accetta la mia decisione senza ribattere. Conoscendolo probabilmente ci aveva preparato qualche piacevole sorpresa (si era persino offerto di venirci incontro per un tratto). Mi piange il cuore, ma mi sento meglio così. Anche in barca, bisogna essere capaci di dire di no.

E guardo a malincuore l'entrata della valle che ci avrebbe portati lassù... una bella pendenza, invero.


12:40 Siamo saliti fino alla stazione della teleferica, ma niente da fare: la prossima parte alle 14:00, l'ultima scende alle 16:45, dobbiamo ancora farci tutto il pezzo fino a Foroglio.


Durante la discesa verso San Carlo troviamo una panchina, e facciamo il nostro pic-nic. Come finiamo, sento la temperatura calare, e ci prepariamo per la pioggia: fuori i K-Way, il cappellino con la tesa plastificata per tenere alto il cappuccio del K-Way. Macchina fotografica nel sacco, fuori il coprisacco impermeabile, e partiamo. Dopo neanche 200 metri, inizia a piovere. Ripassiamo San Carlo sotto la pioggia battente. Non ho messo i sovrapantaloni, voglio verificare quanto ci impiegano ad asciugare.

14:50 Siamo nuovamente a Sonlerto. La pioggia ci ha accompagnati per quasi tutto il tratto, e ha smesso da forse 10 minuti. Decidiamo di concederci il caffé che non abbiamo bevuto a San Carlo. I pantaloni sono praticamente già asciutti, ed erano ben bagnati: tessuto meraviglioso.


Ripartiamo in direzione di Roseto. Le nubi iniziano ad aprirsi, la temperatura sale, e l'umidità si trasforma in afa facendoci sudare. Dai corsi d'acqua si innalza una nebbiolina. Ci rispruzziamo nuovamente di antiinsetti, dato che le mucche non sono arrivate, ed i tafani non hanno cambiato idea.

15:15 Roseto: il cielo si apre sempre più, e io comincio seriamente a pensare di aver fatto la scelta sbagliata. Mi consolo fotografando il lavatoio, che sicuramente non viene più utilizzato da nessuno.


15:45 Eccoci nuovamente a Foroglio. Rita mi consola, sostenendomi nella decisione presa, ma l'amaro in bocca resta. Ad ogni modo, la prossima volta (perché ci sarà una prossima volta), organizzo di lasciare l'auto a Foroglio (più comodo per ripartire il giorno dopo), e salire fino a San Carlo con il postale, in modo da velocizzare il tragitto. Ultima foto ricordo alla cascata.


Rientro a casa, lungo il tragitto, sul piano di Magadino, splende il sole. Resta il piacere di una bella escursione, anche se decisamente più breve del preventivato. Da consigliare alle famiglie, il sentiero non presenta problemi, e la zona è veramente stupenda.

Clicka qui se vuoi vedere tutte le foto dell'escursione.

P.S.: oggi (giovedi 23.07.2009), ore 15:10, da noi splende il sole. Se così fosse anche al Pian delle Creste, mi roderei veramente il fegato.






 











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Geolocalizzazione: Svizzera, Ticino, Sopraceneri, Sottoceneri, Leventina, Bedretto, Blenio, Riviera, Mesolcina, Calanca, Maggia, Verzasca, Onsernone, Muggio, Bellinzonese, Locarnese, Luganese, Mendrisiotto 

 

Interessi: trekking, escursioni, passeggiate, foto, natura, rifugi, capanne, flora, fauna, laghi

 

Percorsi: forestale, sentiero, transumanza, valico, passo, bocchetta, ganna