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5 ottobre 2009 1 05 /10 /ottobre /2009 08:43



Percorso effettuato: diga del lago Ritom (Q1850) - laghetto di Tom (Q2025) - Cadagno di Fuori (Q1916) - capanna Cadagno Franco Della Torre (Q1982) - Cadagno di Fuori - sentiero didattico - diga del lago Ritom.

Difficoltà: sentiero T1.

Dislivello: 350 metri.

Lunghezza del percorso: 11 chilometri.

Sforzo equivalente: 15 chilometri.

Durata (incluse le pause, e che pause): 6.25 ore.

Riferimenti: la zona del Piora, capanna SAT Ritom Cadagno Franco Della Torre, sentiero didattico del Ritom, centro di biologia alpina

Osservazioni: questa escursione, assime a quella del Parco della Breggia, è assolutamente adatta a famiglie con bambini piccoli. Non vi sono pericoli, il percorso è chiarissimo, senza difficoltà, e permette di gustare fino in fondo una delle regioni più belle del Ticino. Da consigliare vivamente.

C'è una promozione da festeggiare, ed un buono da spendere: Marco, che è appena stato promosso sul posto di lavoro, e che ha vinto un buono presso uno dei ristoranti della zona del Piora, ci invita assieme a Lara, Ivan ed Alice a fare quattro passi con loro nella zona, e riempire la pancia a loro spese. Rita ed io non abbiamo difficoltà ad accettare l'invito: la zona del Piora è una di quelle che amiamo di piu, e l'abbiamo battuta quasi tutta ormai. Ogni volta che vi torniamo è sempre una delizia. I suoi colori, la conformazione geografica, con diversi pianori che portano fino al pizzo dell'Uomo, il pizzo Colombe ed il pizzo del Sole, la presenza di fauna e flora pregiata, e non da ultimo il formaggio che vi si produce, che quando invecchiato diventa una vera esplosione di gusto sulle papille gustative.

Passo dal mio fornitore abituale, e ordino di una giornata di bel tempo. Lui ci accontenta, e ci procura uno splendore di domenica d'ottobre, con "il cielo di Lombardia, così bello quand'è bello..." come dice Alessandro Manzoni ne "I Promessi Sposi". Aria tersa e limpida, temperatura mite, tutto fa presagire una giornata semplicemente splendida.

10:00 Ci ritroviamo al parcheggio del lago Ritom, appena sotto la diga. Abbiamo pianificato un percorso facile e senza stress, in modo da poterci godere la compangia dei bimbi, e lasciare sufficiente tempo per digerire a mezzogiorno (dopo i pasti pesanti, per effetto di gravità, anche le gambe mi diventano pesanti). Ci avviamo verso l'albergo del Piora, per un caffé prima della partenza.


10:40 Espletate le formalità della partenza, ci avviamo lungo la forestale che costeggia il lago sul lato destro orografico. L'aria è immobile, e il lago riflette quasi senza deformazione il paesaggio attorno, raddoppiando la bellezza.


Attraversiamo la diga, e ci portiamo sulla forestale, quella più conosciuta, costeggiando il lago. Eccezionalmente ho messo le scarpe basse da trekking (e ho consigliato Rita di fare lo stesso), dato che conosciamo bene la zona, e so che non ci sono problemi. I polpacci sono contentissimi dell'allegerimento, e mi ringraziano funzionando come stantuffi.

Lungo la via, sorprese floreali e zoologiche: non ostante siamo già in ottobre, diversi fiori splendidi, ma soprattutto farfalle. Ne vedo di tre tipi: le vanesse, abbastanza comuni, un modello con le ali gialle, che non riesco a fotografare, ed una bellissima, con non avevo mai incontrato. La vanessa si lascia fotografare facilmente.


L'altra invece, si piazza si di un fiore, e mentre sugge il nettare spalanca le ali per farsi riscaldare. Già, il problema però è che il sole è dall'altra parte, e c'è una ripa per cercare di girarle attorno... Fa niente, scendo sul crinale, cercando di non scivolare nel lago.


Ma più di così non riesco.

11:15 Arriviamo alla biforcazione che porta verso il lago di Tom, e iniziamo la salita. Sono solo 200 metri, e i piedini allegeriti mi permettono per una volta di tenere una velocità di salita dignitosa.


11:40 A tempo di record arriviamo all'alpe Tom, caratterizzata dal laghetto omonimo.


Nascosti lungo il crinale vi sono i laghetti Taneda, invisibili dal basso, e lassù la Bassa del Lago Scuro, la bocchetta che dà accesso alla valle del Cadlimo, ricordi del 30 agosto... Rita ed io tiriamo fuori i cornetti e la cioccolata, e ancora una volta scopriamo che sono dono gradito. Attorno vari affioramenti di dolomia saccaroide, tipica di questa zona. Ivan prova, ed effettivamente la roccia gli si sbricciola in mano come fosse sabbia.


E, sorpresa, ancora una genziana.


12:00 Ora di ripartire, abbiamo riservato al ristorante. Mentre saliamo al dosso che separa la conca del Tom dal Cadagno, sguardo verso l'alpeggio.


12:15 Superato il dosso, ci si apre davanti agli occhi la zona del lago Cadagno, con il pizzo Colombe laggiù a destra. Sulla sinistra del pizzo si trova il passo Colombe, con il suo bellissimo laghetto, mentre a destra del pizzo il passo del Sole: entrambi portano in val di Blenio, a Casaccia, e li abbiamo raggiunti il 12 ottobre dell'anno scorso.


12:40 Senza storia ne gloria arriviamo al Cadagno di Fuori. Al ristorante ci hanno riservato un tavolo, e ci piazziamo. Menu a scelta, andiamo tutti con polenta, e Piora stagionato. Gente tanta, non me ne aspettavo così tanta: l'anno scorso quando abbiamo fatto il nostro giretto il 21 settembre, non avevamo incontrato quasi nessuno.

Durante l'attesa faccio un salto fino al dosso che separa il lago Ritom dalla zona del Cadagno, per fotografare la piccola chiesetta posta proprio in cima.


14:00 Ho proposto ai bimbi di salire fino alla capanna, dato che nella zona dietro alla stessa vi sono diverse tane di marmotte, e chissà che non riusciamo a vederne una. Ho poche speranze, non si sono sentiti i tipici fischi fin'ora, ma provare non costa niente... Salendo noto che le rose alpine (rododendro) si sono tirate avanti con il lavoro, e sono già pronti i boccioli per la prossima primavera, esattamente come fanno le camelie.


14:15 Accanto allo stallaggio del Piora troviamo l'edificio in cui ha sede il centro permamente di studi del lago Cadagno. Il rosso presente nelle pietre utilizzate per l'edificazione fa pensare che siano andati fino al laghetto Miniera a prenderle. Il lago Cadagno è sede di studi dato che presenta una caratteristica rarissima: le acque sono divise in due strati, che non si mescolano mai. Lo strato inferiore è privo di ossigeno, e riescono a viverci solo pochi microorganismi. Lo strato superiore, invece, è ricco di ossigeno, e presenta una fauna importante, compresi i pesci. Nella zona di separazione tra i due strati vivono dei microorganismi di colore rosso, che caratterizzano il colore delle acque.


14:25 Siamo nella zona dietro la capanna, le tane si vedono benissimo, ma di marmotte neanche l'ombra. Speravo proprio che con una giornata così decidessero anche loro di fare la passeggiatina pomeridiana della domenica...


Ci consoliamo che un secondo caffé in capanna, sulla belissima terrazza, strapiena anche questa.

15:30 Dopo il caffé, scendiamo nuovamente fino al Cadagno di Fuori, continuiamo una cinquantina di metri in direzione del Ritom, e troviamo il cartello che indica l'inizio del nuovo sentiero che circumnaviga il lago sull'altra sponda. Aperto da poco più di un anno, non lo abbiamo mai percorso. E' l'occasione buona per visitare il bellissimo bosco di larici dell'altra sponda.


Il sentiero scende subito deciso verso la riva del lago. Ben fatto, presenta unicamente un punto di tre metri dove occorre tenere i bimbi per mano. In basso una piccola spiaggetta di sabbia bianca (probabilmente dolomia anche questa), si presenta quasi fossimo a Copacabana.


15:40 Siamo in riva al lago. Il sentiero svolta a sinistra, ci porta su di un ponticello per guadare il rivo che scende dal Cadagno, ed entra in un tunnel scavato nella roccia.



Appena fuori, si apre la vista su di una parte del lago che non conoscevamo ancora, bellissima. Mentre la sponda percorsa dalla forestale è erbosa (in estate), questa zona si presenta con uno splendido bosco di larici. Pensavo fossero già più avanti con la stagione, e avessero indossato il manto giallo autunnale, ma le temperature miti di settembre hanno fatto si che attendessero a togliere dall'armadio gli abiti autunnali. Ci toccherà ritornare tra un due-tre settimane...


Il sentiero costeggia il lago, con salite e discese dolci, svolgendosi prevalentemente nel bosco. Saltuariamente una zona meno fitta di vegetazione permette la vista sull'altra sponda.


Il lago qui entra come piccole dita in fiordi, e si tinge le unghie di smeraldo.


Nel bosco la temperatura è più fresca, ma non fredda. Molto piacevole in estate, questo tratto... Poi una svolta, sento la termica calda, e si esce nuovamente allo scoperto.


Lungo il percorso diversi sorbi, uno più bello dell'altro.

16:40 Ma anche le vie più belle hanno un termine. Arriviamo alla diga e al ristorante dove abbiamo bevuto il caffé stamane. Appena sotto la diga, un sorbo che aprofitta del calore riverberato dalla parete per dare sfoggio di se.


Saluti e baci: ringraziamo Marco e Lara per l'opportunità che ci hanno dato di vivere una giornata splendida. Adesso ci manca ancora solo il lago di Dentro del Piora per poter dire che abbiamo battuto tutta la zona. Rita ed io ne discutiamo scendendo, magari si potrebbe fare prima della fine di ottobre, tanto per vedere anche i larici in giallo...

Clicka qui se vuoi vedere tutte le foto dell'escursione (non che ci sia qualcosa di speciale).

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Geolocalizzazione: Svizzera, Ticino, Sopraceneri, Sottoceneri, Leventina, Bedretto, Blenio, Riviera, Mesolcina, Calanca, Maggia, Verzasca, Onsernone, Muggio, Bellinzonese, Locarnese, Luganese, Mendrisiotto 

 

Interessi: trekking, escursioni, passeggiate, foto, natura, rifugi, capanne, flora, fauna, laghi

 

Percorsi: forestale, sentiero, transumanza, valico, passo, bocchetta, ganna